Geco leopardino
Il nome generico "Eublepharis" deriva dal greco e significa "vera palpebra" per via delle sue palpebre mobili al contrario di quelle degli altri gechi, mentre "Macularius" è in riferimento alle macchie nere che ha sul corpo.
A differenza di molti altri gechi, i gechi leopardini possiedono palpebre mobili.
Mancano, invece, di lamelle adesive, il che li rende incapaci di arrampicarsi su superfici lisce; sono provvisti, al contrario, di unghie su ogni dito, utili al loro modo di vita terricolo ed eventualmente ad arrampicarsi sulle rocce.
I Gechi Leopardini hanno una grossa coda, lunga leggermente meno della metà del corpo.
All'interno della coda vi sono depositi adiposi che costituiscono una fonte metabolica d'acqua. Tali riserve adipose permettono ai gechi di resistere al digiuno in misura maggiore di molte altre specie di sauri.
Sembra anche che tali riserve avvantaggino l'animale pure in situazioni stressanti e di malattia.
Come per molti altri sauri, la coda può andare incontro ad autotomia (distacco volontario) come meccanismo difensivo quando l'animale è attaccato o quando la coda è afferrata, tirata o traumatizzata.
La coda ricresce, ma sarà diversa da quella originale: in generale ha superficie più liscia, più a bulbo e con un pattern di macchie più confuso.
Il processo rigenerativo richiede da due a sei settimane, variabile secondo l'entità della perdita, dell'età, della dieta e dello stato di salute del geco.
Il Geco Leopardino varia tra diversi pattern che si riconoscono già dalla nascita.
Questi Pattern sono conosciuti come Morph catalogazione delle varie tipologie in base alle diverse colorazioni, suddivise tra Testa, Occhi, Corpo e Segni e Coda.
La cute della parte ventrale del corpo è bianca. La cute è coperta da piccoli tubercoli.
A differenza di molti altri gechi, i gechi leopardini possiedono palpebre mobili.
Mancano, invece, di lamelle adesive, il che li rende incapaci di arrampicarsi su superfici lisce; sono provvisti, al contrario, di unghie su ogni dito, utili al loro modo di vita terricolo ed eventualmente ad arrampicarsi sulle rocce.
I Gechi Leopardini hanno una grossa coda, lunga leggermente meno della metà del corpo.
All'interno della coda vi sono depositi adiposi che costituiscono una fonte metabolica d'acqua. Tali riserve adipose permettono ai gechi di resistere al digiuno in misura maggiore di molte altre specie di sauri.
Sembra anche che tali riserve avvantaggino l'animale pure in situazioni stressanti e di malattia.
Come per molti altri sauri, la coda può andare incontro ad autotomia (distacco volontario) come meccanismo difensivo quando l'animale è attaccato o quando la coda è afferrata, tirata o traumatizzata.
La coda ricresce, ma sarà diversa da quella originale: in generale ha superficie più liscia, più a bulbo e con un pattern di macchie più confuso.
Il processo rigenerativo richiede da due a sei settimane, variabile secondo l'entità della perdita, dell'età, della dieta e dello stato di salute del geco.
Il Geco Leopardino varia tra diversi pattern che si riconoscono già dalla nascita.
Questi Pattern sono conosciuti come Morph catalogazione delle varie tipologie in base alle diverse colorazioni, suddivise tra Testa, Occhi, Corpo e Segni e Coda.
La cute della parte ventrale del corpo è bianca. La cute è coperta da piccoli tubercoli.
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